Antropologia VisivaSTRATEGIA D'IMMAGINE. CONSULENZA D'IMMAGINE. VISIONE D'IMMAGINE.

INGEGNERIA IMMAGINATIVA. INGEGNERIA VISIVA.

Le immagini sono informazioni, o meglio dire, flussi di informazioni che una volta percepite vengono trasformate cognitivamente ed esteticamente in prodotti culturali: esse seguono un processo di selezione ben definito che permette loro di generarsi e propagarsi, influenzando gli immaginari comuni e dando senso alla realtà. L’immagine è funzionale rispetto a tutto ciò che osserviamo e percepiamo, regolata da tre fattori chiave: percezione, immaginazione, rappresentazione. Le immagini sono simboli, codici semantici attraverso cui l’uomo dà significato alla propria esistenza, esse stanno alla base della cultura stessa in quanto l’uomo va articolandole, va costruendole e riconoscendole, infine, riproducendole. Le immagini stanno alla base del come l’uomo interagisca attivamente con l’ambiente esterno e con la società.  

La percezione visiva come strumento culturale primario, poiché, la visione per sua natura non è mai passiva. Questo approccio del tutto originale, denominato appunto “antropologia della visione” (Marazzi 2002, 2008) si delineerebbe un nuovo ambito d’analisi della condizione umana: lo studio dei modi di vedere e delle forme di rappresentazione culturali espresse ed interpretate visivamente. La disciplina dell’antropologia visiva tratta lo studio di questo fenomeno, sia da un punto di vista teorico-eziologico, sia da un punto di vista tecnico-pratico. L’immagine e la natura dell’immaginario sono alla base di questa particolare declinazione dell’antropologia culturale e vengono studiate in tutte le loro manifestazioni. L’immagine, in tutte le sue forme ed in tutte le sue interpretazioni, rappresenta l’oggetto dell’antropologia visiva, sempre più attenta ad interpretare le immagini attraverso la loro natura comunicativa, disponendo di specifiche griglie concettuali fornite dalla disciplina stessa. Non vi è un’antropologia visuale separata da un’antropologia culturale, vi è un’unica disciplina che accoglie in sé tutte le sue coniugazioni «l’antropologia è, e non può che essere, una, come lo è l’uomo, al di là della diversità che assumono, nel tempo e nello spazio, le sue manifestazioni» (Chiozzi, 1993).
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